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DANZA & BENESSERE

Angiolini e la supremazia drammatica del balletto d'azione

Angiolini e la supremazia drammatica del balletto d’azione

Tutto il XVIII secolo è stato per la danza costellato da avvenimenti che hanno decretato la supremazia dell’azione  drammatica in tutta Europa.

Soprattutto dopo il 1750 questa cosa divenne ancor più marcata, come nel 1761 quando arrivò in scena l’opera di Angiolini, “Don Giovanni e il Convitato di Pietra”, qui la danza espressiva ne è protagonista tanto da inscenare sequenze di eventi di grande impatto e a tratti così forti da risultare persino spaventosi.

La trama della rappresentazione in questione comprendeva un omicidio, quello che vede colpevole il protagonista Don Giovanni, nei confronti del Commendatore, colpevole quest’ultimo di aver proibito di punto in bianco un amore nato tra sua figlia e il suo futuro assassino; infine il ritorno dal regno dell’aldilà dell’assassinato che si materializza in una statua di pietra per adescare a sua volta il colpevole di omicidio nonché seduttore impenitente, presso un banchetto che lo porterà fino agli inferi.

Queste tipologie così astratte e soprannaturali di narrazioni, non erano consuete durante quest’epoca e dunque viste dal pubblico europeo, sempre più esigente, come una novità assoluta.

Molti balletti erano di fatto ancora molto legati alle narrazioni antiche e ai rifacimenti mitologici di un tempo, soprattutto di Greci e Romani.

Da lì a poco, Angiolini riuscì con altre narrazioni a consacrare il balletto d’azione drammatica come vero baluardo rappresentativo della danza del ‘700, attraverso altre opere come “Orfeo e Euridice”.

Angiolini ben presto fu famoso un po’ ovunque ed oltre a coprire ruoli di direzione artistica e coreografici fondamentali in città come Vienna e San Pietroburgo, dopo il 1765 venne richiesto più volte anche in Russia.

Angiolini subentrò ad altri nomi illustri come Hilverding dato che tra le sue varie attitudini, era solito occuparsi anche della musica dei propri balletti, tanto da autoprodurla, un artista a tutto tondo di origini italiane che a questo punto ogni Teatro voleva tutto per sé.

Inoltre fu uno dei primi ad introdurre trame, contenuti, musiche, danze e canzoni di origini russe all’interno delle sue creazioni, assicurandosi così inviti speciali anche in Territorio sovietico.

Tutti questi grandi artisti e inventori alla Angiolini che caratterizzarono tutto il XVIII secolo, come appunto anche Hilverding ed Hesse, contribuirono all’unisono alla propagazione pubblica ed all’evoluzione artistica del balletto d’azione drammatica.

Tutti molto conosciuti ma mai famosi come Georges Noverre e le sue “Lettere sulla Danza”, del 1760, le quali ebbero un successo indescrivibile ed esercitarono forti pressioni artistiche su tutti, danzatori e coreografi europei dell’epoca, riuscendo infine a predisporre un nuovo tipo di pubblico pronto ad interagire attraverso il dramma danzato del balletto d’azione.